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Posts Tagged ‘Deborah Rudolph’

Opere di Rudolf

Opere di Rudolf Blaschka

Avevo fotografato qualche anno fa nel museo di Scienze Naturali di Berlino queste magnifiche opere di Rudolf Blaschka che con suo padre Leopold crearono, a partire dalla metà dell’Ottocento, la più incredibile collezione di modellini di invertebrati di vetro (famose soprattutto le meduse) ancora più “perfetti” che nella realtà . Questa mia foto non rende giustizia al lavoro splendido, ma andate sul web a vedere altre immagini in proposito. È solo un mio ricordo personale, ma che mi è venuto in mente quando ho visto che a Monaco la nostra cara Galerie Handwerk, cuore di tutto ciò che accade di importante nel gioiello contemporaneo e anche nel vetro e nella ceramica in Baviera, presenta una mostra ispirata ai cabinets di storia naturale: Naturalienkabinette – Vorbilder aus der Natur (fino al 7 luglio) con l’intento anche storico di mostrare lo stretto rapporto tra arte e natura fin dalla nascita nel Cinquecento delle “camere delle meraviglie” che riunivano oggetti rari e strani spesso provenienti dal mondo naturale.

Mirjam Hiller al museo di Paleontologia di Monaco di Baviera

Mirjam Hiller al museo di Paleontologia di Monaco di Baviera

Ma ciò che aggiunge valore a questa mostra è il fatto che sia ospitata al Museo di Paleontologia di Monaco con la volontà di mescolare il reperto antico con il contemporaneo. Continua quindi l’esperimento “il contemporaneo ospite tra le collezioni antiche” già sperimentato a marzo con la mostra al museo di arte antica sull’oro degli dei, ove si inseriva il gioiello contemporaneo accanto (in realtà nella sala attigua) a quello antico delle collezioni permanenti. Qui di seguito i partecipanti:

Peter Bauhuis, Alexander Blank, Julie Blyfield, Iris Bodemer, Steve Royston Brown, Tracey Bush, Attai Chen,  Eun Mi Chun, Steffen Dam, Laura Deakin,  Gemma Draper, Hanneke Fokkelman, Mielle Harvey, Mirjam Hiller, Catrin Howell, Akihiro Ikeyama, Jenny Klemming, Sari Liimatta, Gerhard Lutz, James Maskrey, Märta Mattsson, Katharina Moch, Katharine Morling, Fréderique Morrell, Deborah Rudolph, Johanna Schweizer, Mirei Takeuchi, Terhi Tolvanen,  Manon van Kouswijk, Tanel Veenre, Andrea Wagner.

Sempre parlando tedesco, ma spostandoci in Svizzera a Basilea vi ricordo che dall’11 al 16 giugno c’è la fiera Design Miami/Basel a Basel appunto alla quale partecipa portando un bel po’ di nomi di gioiello contemporaneo la galleria fiorentina Antonella Villanova con: Rike Bartels, Peter Bauhuis, Jamie Bennett, Manfred Bischoff, Daniela Boieri, Helen Britton, Delfina Delettrez, Lucia Massei, Marzia Rossi, Jacqueline Ryan, Flora Vagi.

Lucia Massei

Lucia Massei, “Rosso consapevole”

Altra galleria attentissima nello scegliere i propri artisti è quella di Caroline van Hoek che porta a Basilea opere di: Giampaolo Babetto, Gijs Bakker, Ralph Bakker, Peter Bauhuis, Beatrice Brovia, Nicolas Cheng, Willemijn de Greef, David Huycke, Beate Klockmann, Daniel Kruger, Barbara Paganin, Renzo Pasquale, Robert Smit, StudyOPortable, Lisa Walker.

Danied Kruger e Lisa Walker

Daniel Kruger e Lisa Walker

Colgo l’occasione per segnalarvi anche nella sede della galleria di Caroline van Hoek  a Bruxelles è in corso fino al 29 giugno la mostra con opere di Lisa Walker e Daniel Kruger, artisti estremamente diversi e interessanti da vedere insieme in questa occasione.

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Pin up - Nina Sajet

Qui a Monaco tutti o quasi presentano in gruppo, per nazionalità, sesso, affinità o contrasti. Vi voglio mostrare qualche immagine di due presentazioni collettive tutte al femminile.

Here in Munich almost all the artists exhibit their work in groups organized by nationality, gender, similarities, or differences.  I would like to show you some images of two collective presentations, all by females.

Francisca Bauzá

Pin up è il titolo della mostra di 5 giovani artiste Lisa Björke, Francisca Bauzá, Märta Mattsson, Deborah Rudolph e Nina Sajet. Pin up soprattutto a causa delle spillette da collezionare e da attaccare un po’ ovunque che le 5 ragazze hanno deciso di realizzare e vendere durante la mostra come forma di autofinanziamento. 5 spillette, ognuna riproduce l’immagine di un gioiello-simbolo di ogni artista (io ho comprato per 1 euro quella di Märta Mattsson vincitrice del premio Talente).

Pin Up is the title given to the exhibit by five young artists; Lisa Björke, Francisca Bauzá, Märta Mattsson, Deborah Rudolph and Nina Sajet.  The name Pin Up is especially appropriate because the five young women have decided to make and sell tiny collectable pins during the show as a form of self-financing.  These pins are such that they can be stuck here, there, or anywhere.  There are five different pin designs, each one representing an individual artist of the group.  I bought the pin by Märta Mattsson, the winner of the Talente prize, for one euro.  

Pins anche sui dolcetti della merenda!

Ma le pins sono solo oggettini a latere della mostra che mi ha dato modo di apprezzare le collanone di perle di porcellana di Nina Sajet, quelle di grandi fiori di smalto di Francisca Bauzá e di vedere meglio il lavoro della Mattsson tra cui la spilla dell’uccellino sbadato che finisce contro il muro!

The pins were the objects that also gave me the opportunity to appreciate other pieces like the large  porcelain-pearl necklace made by Sajet Nina, the large enamel flowered necklace by Francisca Bauzá and also I had the opportunity to examine more carefully the pieces by Märta Mattsson, among which I found a pin with a little bird so inattentive that he flies into a wall!  

Märta Mattsson

Un trio femminile ha deciso di presentare i lavori su assi inclinate dall’effetto scenografico – da cui il titolo della mostra slanted for granted.

A female trio has decided to exhibit their work on slanted boards giving it a scenographic effect – hence the title Slanted for granted.

Despo Sophocleous, ultimi lavori

Abbiamo la regina delle “impalcature instabili” Despo Sophocleous (premio Hofmann 2012) con le sue collane in legno che sono tutte un movimento, ma anche quelle nuovissime datate 2012 in rame, dal titolo somewhere in-between two.

The queen of “unstable structures”, Despo Sophocleus,  (Hofmann Prize 2012), displays her wood necklaces that are all in motion along with the newest ones from 2012 in copper named, Somewhere-in-between-two.

Nicole Beck

Con lei c’è Nicole Beck con un bel lavoro sul tessuto, soprattutto, e Melanie Isverding che unisce acciaio con pirite o quarzo fumé o ematite o granato polverizzati sulla superficie interna e non visibile del metallo.

With her is Nicole Beck and her beautiful work in fabric, and Melanie Isverding who uses steel with either, pyrite or smoky quartz or hematite or garnet, pulverized on the metal’s internal surface which is not visible. 

Melanie Isverding

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