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Posts Tagged ‘Carla Riccoboni’

Andrea Giunti

Andrea Giunti

Una mostra, un portale, una community, un premio, un libro: tutte queste strade prende l’iniziativa Artistar Jewels che si propone di promuovere il gioiello creativo italiano e internazionale sul suolo nostrano, mi sembra da circa un anno. Andando con ordine vi segnalo che oggi si inaugura la mostra allo Spazio Fondazione Maimeri di Milano e che resterà aperta fino al 21 dicembre. I partecipanti sono oltre 100 da oltre 25 Paesi e tra loro saranno anche scelti i tre vincitori del premio Artistar Contest 2015 individuati per ciascuna di queste categorie: artista orafo, designer, artigiano orafo. Spero che la bella giuria (Gigi Mariani, Carla Riccoboni, Barbara Uderzo ed Enzo Carbone, fondatore di Artistar Jewels) non abbia le difficoltà che avrei io a mettersi d’accordo sul “chi va in quale casella” e facilmente possa decretare i nomi dei vincitori durante la cerimonia di inaugurazione ufficiale il 19 dicembre.

Carmen Zambrano

Carmen Zambrano – Lusasul

Dopodiché da febbraio troverete in libreria il libro- catalogo Artistar Jewels 2015 con tutte le creazioni che vedere in mostra da oggi.

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Il Monorecchio di Getulio Alviani, 1965

Il Monorecchio di Getulio Alviani, 1965

Maestri a Vicenza

Maestri a Vicenza

Nel caso vi siate persi la mostra Maestri a palazzo Bonin Longare nel pieno centro di Vicenza, inaugurata in occasione di VicenzaOro (organizzata dalla Fiera) e chiusa il 19 febbraio, ecco qualche immagine presa sul posto per darvi un’idea dell’insieme. Molto diversi i percorsi, i linguaggi espressivi, le tecniche dei creatori riuniti sotto questo cappello: “Maestri”. Sottotitolo: Gioiello italiano contemporaneo (e non gioiello contemporaneo italiano…), per una rapida e saltellante carrellata storica – concentrata su due sale per dieci autori – sul nostro personale gusto nel fare e inventare gioiello nel tempo.

Il bracciale Fiches di GianCarlo Montebello

Il bracciale Fiches di GianCarlo Montebello

La mostra Maestri a Vicenza

La mostra Maestri a Vicenza

Gli esempi ed esemplari toccano gli anni Venti e arrivano fino a oggi soffermandosi un bel po’ sugli anni Settanta e Ottanta. Da Giampaolo Babetto alla intera generazione degli orafi Buccellati (Mario – da urlo il suo “tulle” del 1925 –, Gianmaria, Andrea) da GianCarlo Montebello con i suoi superleggeri a Carla Riccoboni e Alba Polenghi Lisca.

Carla Riccoboni

Carla Riccoboni

Generazioni di Buccellati

Generazioni di Buccellati

Si incontrano anche con sorpresa Sergio Silvestris, noto come direttore artistico di Pomellato, e anche Donatella Pellini (chi può dimenticate i suoi bijou fantaisie di plexiglass datati 1980?). Poi c’è James Rivière (e il suo bracciale Monolite del 1994) e Annamaria Zanella con le sua collana di barche d’Africa per finire con il cromatico e metallico maestro Getulio Alviani.

Il bracciale di Giampaolo Babetto

Il bracciale di Giampaolo Babetto

Le barche africane di Annamaria Zanella

Le barche africane di Annamaria Zanella

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SEUL–GI KWON – 1° premio

Due anni di rodaggio per prendere la misura delle cose e trovare il suo spazio nel panorama del gioiello contemporaneo ed ecco che il Premio Cominelli – che si svolge sul lago di Garda vicino a Salò – si è trovato la scorsa la settimana a soffiare sulle candeline del suo terzo compleanno. Gli artisti sono prevalentemente internazionali (vedi sotto la lista); la giuria comprende, tra gli altri l’artista sudafricano Daniel Kruger e Ludwig Reinhold direttore della rivista tedesca Art Aurea; il progetto scuola prosegue questa volta con l’esposizione degli studenti  del Dipartimento di Oreficeria del College of Art di Edimburgo e anche la collezione permanente si amplia diventando sempre più consistente (secondo elenco in fondo alla pagina, così almeno lo avete come memo.

JASMIN MATZAKOW – 1° premio

Ma ora i premi attribuiti quest’anno a “giovani promesse”. Il primo premio sono due ex equo: Jasmin Matzakow e Seul-Gi Kwon. Una parolina per tutte e due: della prima potrete vedervi un bel po’ di opere alla Galerie Louise Smit di Amsterdam a febbraio; la seconda, almeno da tre anni è stata notata a Monaco (Talente e BKV), al Preziosa Young a Firenze e anche nella prima edizione del Cominelli, se non mi sbaglio.

BERNHARD STIMPFL-ABELE – 2° premio

Secondo premio a Bernhard Stimpfl-Abele “per le sue spille elettroformate nelle quali si evidenzia l’uso non convenzionale dell’argento puro, il polistirene e la buccia d’arancia”, come recita il testo delle motivazioni. Io lo avevo visto da Alternatives a Roma e poi a Collect con un lavoro veramente suggestivo in cui si cimentava con il pane e la patata.

EMMANUEL LACOSTE

ZOE ROBERTSON

 

Le tre menzioni speciali sono state attribuite, e qui cito le motivazioni così come mi sono arrivate dalla giuria,”a Emmanuel Lacoste per il lavoro fotografico altamente scenografico che può essere considerato un’indagine attorno al significato del gioiello, del suo valore simbolico e storico ed anche del riferimento alla caducità della vita. Alle spille a forma di bolla di Zoe Robertson per la loro divertente combinazione nell’uso di colori netti e superfici disegnate. A Chiara Scarpitti per il suo immaginario poetico e l’equilibrio tra valori formali ed elementi decorativi”.

CHIARA SCARPITTI

I partecipanti al Premio Cominelli 2012

ADAM GRINOVICH, ALEXANDER BLANK, ANA ALBUQUERQUE, BERNHARD STIMPFL-ABELE,  CHIARA SCARPITTI, DIANA DUDEK, DANIA CHELMINSKY, EMMANUEL LACOSTE, FARRAH AL DUJAILI, FLAVIA FENAROLI, GABI VEIT, HEIDEMARIE HERB, JASMIN MATZAKOW,  JIE SUN, JI CHANG CHAI,  JO POND  JUDY MAC CAIG, YOUNGHEE HONG, KATHARINA MOCH, LAURA BRADSHAW-HEAP, LYDIA HIRTE LISA BJIORKE, LUIGI MARIANI,  MARIA EUGENIALOPEZ, MARIANNE SCHLIWINSKI, MARTA HRYC, MAURIZIO STAGNI, MICHELLE SEBBAG,  MAJA HOUTMAN,  MARI ISHIKAWA  MOHSEN AMINI, PETER HOOGEBOOM, SANNA SVEDESTEDT, SILKE TREKEL, SEUL–GI KWON, SUNGHO CHO, STEPHEN BOTTOMLEY, SUSAN CROSS, TERESA DANTAS, RIA LINS RITSUKO OGURA, VIKTORIA MUNZKER, ZOE ROBERTSON  – DANIEL KRUGER

La collezione permanente

ADREAN BLOOMARD, AGNES LARSSON, ALBA POLENGHI LISCA, BARBARA PAGANIN, BARBARA UDERZO, BEATE EISMANN, BERNHARD STIMPFL-ABELE, CARLA RICCOBONI, CATARINA HALLZON, CAROLE DELTENRE, DANA HAKIM, DIANA DUDEK, DONNA BRENNAN, ELISABETTA DUPRÈ, EMANUELA DEYANOVA, EUGENIA INGEGNO, FABRIZIO TRIDENTI, FRANCINE SCHLOETH, FARRAH AL-DUJAILI, GIANCARLO MONTEBELLO, GIGI MARIANI, GIOVANNI SICURO, GISBERT STACH, HEEJIN HWANG, HADAS LEVIN, ISABELL SCHAUPP, JIMIN KIM, JUDY MCCAIG, KAORI JUZU, KATRIN SPRANGER, LIANA PATTIHIS, MARIA ROSA FRANZIN, MARCO MINELLI, MARGHERITA DE MARTINO NORANTE, MARTA HRYC, MAURIZIO STAGNI, MEIRI ISHIDA, MI-MI MOSCOW, NIKOLAI BALABIN, PATRIZIA BONATI, RITA MARCANGELO, ROSSELLA TORNQUIST, SANNA SVEDESTEDT, SILKE TREKEL, SUNGHO CHO, SAM THO DUONG, SIMONE GIESEN, TAMARA GRÜNER, ULI RAPP

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Vicino a Salò

Lago di Garda, palazzo antico, giardino, movimento, una folle di artisti presenti (tutti immortalati in fotona di gruppo): insomma Premio Cominelli.

Gruppone artistico

Ci ero giusto giusto la scorsa settimana in questo borghetto delizioso che si chiama San Felice del Benaco, appena sopra Salò sede della Fondazione Cominelli, che ha per vocazione promuovere le arti applicate e che  dall’anno scorso è stato istituito appunto un premio per il gioiello contemporaneo insieme all’AGC.

Primo premio: Petra Zimmermann

Quest’anno le iniziative si moltiplicano. Intanto il premio: una cinquantina di artisti un po’ da tutto il mondo hanno passato la selezione, avvenuta su foto. Vincitore: Petra Zimmermann, austriaca. Chi di voi mi segue da un po’ magari si ricorderà che in marzo ho pubblicato varie immagini che fanno parte di questo stesso lavoro, all’epoca esposto alla galleria Oona di Berlino. Insomma, per lei il primo premio.

Secondo premio: Dana Hakim

Il secondo è andato a Dana Hakim, leggo nella sua biografia che viene da Israele, ma attualmente abita a Torino. Il suo lavoro si chiama My four Guardian AngelsThe Blue series ed realizzato con reti, gomma, plastica, fibre ottiche e tutti materiali che in qualche modo sono legati alla “sicurezza”.

Menzione speciale: Barbara Paganin

Poi le menzioni speciali che sono tre. Barbara Paganin, che non ha bisogno di presentazioni, con le sue spille cavolfiore e broccolo; Trinidad Contreras, spagnola che ha vinto quest’anno il premio Mediterraneo a Livorno.

Menzione speciale: Trinidad Contreras

Altra menzione per Jimin Kim dalla Corea, 28 anni, con un lavoro di carta leggero e molto impattante.

Menzione speciale: Jimin Kim

Ma non finisce qui. Oltre alle opere in concorso era esposto il primo nucleo della collezione permanente di gioiello contemporaneo della Fondazione: una decina di pezzi circa donati (niente acquisizioni, ahimè, mi vengono i brividi) da altrettanti artisti.

Collezione permanente: Montebello, Riccoboni, Lisca

Da Giancarlo Montebello a Giovanni Sicuro, ad Alba Lisca, da Maria Rosa Franzin a Rita Marcangelo ad Adrean Bloomard.

Collezione permanente:Bloomard, Sicuro, Tridenti, Franzin

Da Marco Minelli a Fabrizio Tridenti, da Carla Riccoboni a Barbara Uderzo a Beate Eismann. Della serie spero di non aver dimenticato nessuno.

Collezione permanente: Marcangelo, Eismann, Uderzo, Minelli

Ma vengo un attimo al terzo fronte, ovvero i giovani: si chiama Souvenir d’Italie  la mostra del lavoro svolto quest’anno dagli studenti di Design del gioiello del Politecnico di Milano tutti nati tra il 1985 e il 1990 (ebbene sì, sono date di nascita quelle sotto il nome nel catalogo…).

Souvenir d'Italie

I ragazzi si ispirano e ironizzano su alcuni dei simboli e dei luoghi comuni del nostro Paese come i cactus, i dialetti, il duomo di Milano, il palazzo dei Diamanti di Ferrara, i cornetti rossi portafortuna.

Souvenir d'Italie

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Dibattito sul gioiello contemporaneo a Vicenza

Il gioiello contemporaneo continua a parlare di sé. Gli piace, credo. Soprattutto gli piace interrogarsi su che cos’è e dove va. L’ultima volta che l’ho sentito parlare è stato domenica scorsa in occasione di Vicenza Oro nell’ambito di un convegno e tavola rotonda dal titolo Il gioiello contemporaneo oggi, promosso da AGC.

Claudio Ranfagni

A dargli voce – sempre al gioiello contemporaneo, dico – sono in tanti: c’è Maurizio Stagni, orafo, che sottolinea la parola cura che risiede nella qualità artigianale del lavoro e nel valore del rapporto con la materia. Andrea Lombardo artista orafo e gallerista che insiste sull’aspetto sperimentale e di ricerca tecnica ed espressiva del gioiello protagonista di una rivoluzione storica e anticipatore dei tempi.

Gigi Mariani

Si parla di un gioiello contemporaneo che va per la sua strada sganciato da vincoli di mercato, benissimo per lasciare liberi gli spiriti e la creatività, ma, dico io, se si riesce pure a venderlo tanto meglio. E ci riporta, evviva, all’aspetto economico Carla Riccoboni che propone, già che siamo alla Fiera di Vicenza, di coinvolgere chi magari di investimenti se ne intende…

János Gábor Varga - Blind Spot Jewellery

Alba Cappellieri della Facoltà di Design del gioiello del Politecnico di Milano fotografa la situazione del gioiello contemporaneo definendola una galassia puntiforme e propone una definizione: ornamento indossabile e prezioso. Alt, fermi tutti. Con la parola prezioso intende che lo può essere per materia, per la qualità del lavoro (le mani) e per l’idea, il progetto. Smorfie di dolore al suono delle parole ornamento e abbellimento, da parte di molti…

Francesca Gabrielli

In sintesi i dilemmi sono due: uno più lessicale (ma sicuramente anche esistenziale) cioè quali sono i confini, i paletti che racchiudono la definizione del gioiello contemporaneo. Sua postilla: chi è la persona che può dirsi legittimo creatore del gioiello contemporaneo? Un artista, un orafo, un artigiano, un designer?  Tutti?

Stefania Lucchetta

L’altro (legato al primo, non dico di no) e decisamente impellente è: come lo promuoviamo questo gioiello contemporaneo? Dov’è la fila degli industriali del gioiello pronti a sfruttare tanta creatività e cura del fare?

Elviro Di Meo & Antonio Rossetti

L’iniziativa di Vicenza va in una giusta direzione o almeno in una delle possibili direzioni che in modo auspicabile portano frutti concreti. Lo dico perché mentre si parlava al convegno, proprio a fianco era stata allestita una mostra di 14 “operatori” di gioiello contemporaneo (così mi tengo sul neutro) selezionati da Cappellieri nello spazio Trend Vision New Directions Hall.

Ancora il convegno

Alcune delle tante facce del mondo del gioiello contemporaneo erano rappresentate. Ognuno con la sua bella vetrina (con sportello facilmente apribile per poter tirar fuori e mostrare i gioielli agli interessati, cosa importantissima). Alcuni forse un po’ più tradizionali a mio parere, alcuni decisamente artigiani, altri più designer e progettisti, altri orafi. Ciò che conta è che molti (non so se tutti) hanno avuto buoni contatti. Contratti in vista? Speriamo.

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