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Posts Tagged ‘Sanna Svedestedt’

SEUL–GI KWON – 1° premio

Due anni di rodaggio per prendere la misura delle cose e trovare il suo spazio nel panorama del gioiello contemporaneo ed ecco che il Premio Cominelli – che si svolge sul lago di Garda vicino a Salò – si è trovato la scorsa la settimana a soffiare sulle candeline del suo terzo compleanno. Gli artisti sono prevalentemente internazionali (vedi sotto la lista); la giuria comprende, tra gli altri l’artista sudafricano Daniel Kruger e Ludwig Reinhold direttore della rivista tedesca Art Aurea; il progetto scuola prosegue questa volta con l’esposizione degli studenti  del Dipartimento di Oreficeria del College of Art di Edimburgo e anche la collezione permanente si amplia diventando sempre più consistente (secondo elenco in fondo alla pagina, così almeno lo avete come memo.

JASMIN MATZAKOW – 1° premio

Ma ora i premi attribuiti quest’anno a “giovani promesse”. Il primo premio sono due ex equo: Jasmin Matzakow e Seul-Gi Kwon. Una parolina per tutte e due: della prima potrete vedervi un bel po’ di opere alla Galerie Louise Smit di Amsterdam a febbraio; la seconda, almeno da tre anni è stata notata a Monaco (Talente e BKV), al Preziosa Young a Firenze e anche nella prima edizione del Cominelli, se non mi sbaglio.

BERNHARD STIMPFL-ABELE – 2° premio

Secondo premio a Bernhard Stimpfl-Abele “per le sue spille elettroformate nelle quali si evidenzia l’uso non convenzionale dell’argento puro, il polistirene e la buccia d’arancia”, come recita il testo delle motivazioni. Io lo avevo visto da Alternatives a Roma e poi a Collect con un lavoro veramente suggestivo in cui si cimentava con il pane e la patata.

EMMANUEL LACOSTE

ZOE ROBERTSON

 

Le tre menzioni speciali sono state attribuite, e qui cito le motivazioni così come mi sono arrivate dalla giuria,”a Emmanuel Lacoste per il lavoro fotografico altamente scenografico che può essere considerato un’indagine attorno al significato del gioiello, del suo valore simbolico e storico ed anche del riferimento alla caducità della vita. Alle spille a forma di bolla di Zoe Robertson per la loro divertente combinazione nell’uso di colori netti e superfici disegnate. A Chiara Scarpitti per il suo immaginario poetico e l’equilibrio tra valori formali ed elementi decorativi”.

CHIARA SCARPITTI

I partecipanti al Premio Cominelli 2012

ADAM GRINOVICH, ALEXANDER BLANK, ANA ALBUQUERQUE, BERNHARD STIMPFL-ABELE,  CHIARA SCARPITTI, DIANA DUDEK, DANIA CHELMINSKY, EMMANUEL LACOSTE, FARRAH AL DUJAILI, FLAVIA FENAROLI, GABI VEIT, HEIDEMARIE HERB, JASMIN MATZAKOW,  JIE SUN, JI CHANG CHAI,  JO POND  JUDY MAC CAIG, YOUNGHEE HONG, KATHARINA MOCH, LAURA BRADSHAW-HEAP, LYDIA HIRTE LISA BJIORKE, LUIGI MARIANI,  MARIA EUGENIALOPEZ, MARIANNE SCHLIWINSKI, MARTA HRYC, MAURIZIO STAGNI, MICHELLE SEBBAG,  MAJA HOUTMAN,  MARI ISHIKAWA  MOHSEN AMINI, PETER HOOGEBOOM, SANNA SVEDESTEDT, SILKE TREKEL, SEUL–GI KWON, SUNGHO CHO, STEPHEN BOTTOMLEY, SUSAN CROSS, TERESA DANTAS, RIA LINS RITSUKO OGURA, VIKTORIA MUNZKER, ZOE ROBERTSON  – DANIEL KRUGER

La collezione permanente

ADREAN BLOOMARD, AGNES LARSSON, ALBA POLENGHI LISCA, BARBARA PAGANIN, BARBARA UDERZO, BEATE EISMANN, BERNHARD STIMPFL-ABELE, CARLA RICCOBONI, CATARINA HALLZON, CAROLE DELTENRE, DANA HAKIM, DIANA DUDEK, DONNA BRENNAN, ELISABETTA DUPRÈ, EMANUELA DEYANOVA, EUGENIA INGEGNO, FABRIZIO TRIDENTI, FRANCINE SCHLOETH, FARRAH AL-DUJAILI, GIANCARLO MONTEBELLO, GIGI MARIANI, GIOVANNI SICURO, GISBERT STACH, HEEJIN HWANG, HADAS LEVIN, ISABELL SCHAUPP, JIMIN KIM, JUDY MCCAIG, KAORI JUZU, KATRIN SPRANGER, LIANA PATTIHIS, MARIA ROSA FRANZIN, MARCO MINELLI, MARGHERITA DE MARTINO NORANTE, MARTA HRYC, MAURIZIO STAGNI, MEIRI ISHIDA, MI-MI MOSCOW, NIKOLAI BALABIN, PATRIZIA BONATI, RITA MARCANGELO, ROSSELLA TORNQUIST, SANNA SVEDESTEDT, SILKE TREKEL, SUNGHO CHO, SAM THO DUONG, SIMONE GIESEN, TAMARA GRÜNER, ULI RAPP

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Pernilla Persson

La foresta di palloncini

Intendo in questo caso i Paesi scandinavi: la Svezia è In the Forest, una foresta buona e sana o cattiva e avvelenata come una mela pericolosa. Una foresta di palloncini bianchi nel cui sottobosco si  svela il lavoro di quattro artiste che già l’anno scorso avevano presentato insieme Pernilla Persson, Hanna Liljenberg, Kay Roy Andersson e Sanna Svedestedt.

In this case I’m referring to the Scandinavian countries.  Sweden is like a good and healthy forest or a bad, poisoned one;  like a dangerous apple.  A forest made of white balloons and in its underbrush four artists, who already exhibited together last year, unveil their work:  Pernilla Persson, Hanna Liljenberg, Kay Roy Andersson and Sanna Svedestedt.

Karin Roy Andersson

Sanna Svedestedt

Hanna Liljenberg

Una bella atmosfera di festa dal gruppo di 12 artisti norvegesi KLINK (che lavorano tutti il metallo). Scopro che klinke in norvegese vuol dire chiavistello.Ognuno di loro ha una chiave tutta sua per aprirlo. Spettacolari, di Anna Talbot, i collier con pendenti della dimensione di un orologio a cucù che ti raccontano, in una scenetta realizzata dentro la scatola dei biscotti della nonna, le vicende del lupo e di Cappuccetto rosso.

There was a festive atmosphere in the Norwegian group, KLINK, comprised of 12 artists who all work in metal. I discovered that the word klinke in Norwegian means latch.  Each of them has their own key to open it.  Anna Talbot shows fantastic colliers with pendants as big as a cuckoo clock that tell the story of the Little Red Riding Hood and the big, bad wolf represented inside a biscuit-tin. 

Anna Talbot

Anna Talbot

Romantiche le Miss m’ama non m’ama di Benedicte Lyssan che si fanno talmente minuscole che vanno a staccare personalmente i petali dalla margherita.

The romantic work of the girls who play, “He loves me, he loves me not”, by Benedicte Lyssan  who become so small that they personally pick the petals of the daisies. 

Benedicte Lyssand

Anne Léger

Belle le zanzarone design in abito rosso di Kjetil Aschim. Non sono gioielli, troppo grandi. Invece non si capisce se siano quadretti o enormi spillone i lavori di Ingrid Holand che hanno i colori e l’idea della terra e del muschio.

Beautiful are the big mosquitoes design dressed in red by Kjetil Aschim. They are not jewellery, they are too big. Instead, we do not understand if the work by Ingrid Holand represents small squares or huge  brooches; their colours remind us of earth and moss.

Ingrid Holand

Elise Hatlø

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La mostra presso la chiesa svedese di Monaco

Come titolo è per me quello più ironico di tutte le mostre presentate a Monaco in questi giorni: A Pieceful Swedish Smörgåsbord.

Le spille-pillole di Pernilla Persson

E anche la presentazione su una tavola apparecchiata rispetta in pieno l’idea del tipico buffet  nordico. Nel menu dunque 11 artiste svedesi tutte tra i 25 e i 35 anni con un background molto simile come mi raccontano le curatrici e artiste Sanna Svedestedt e Karin Roy Andersson.

I braccialetti treccia di Sanna Svedestedt

Il tema della mostra: una riflessione sulle donne in Svezia oggi (vedi depressione, suicidi, solitudine) sicuramente al di là degli stereotipi (belle-bionde-sportive). Gli esiti di questa riflessioni sono assai diversi. Solo qualche esempio Dalle collane di chewing-gum ai topi marrone- grigio (con riferimento, secondo l’artista Märta Mattsson al vero colore delle chiome svedesi) alle spille pillole anti depressive, ai braccialetti di “capelli” emblema dello spirito imprenditoriale femminile del diciannovesimo secolo.

Le collane "mastica mastica" di Karin Roy Andersson

Vi elenco le altre artiste che non ho ancora fin qui citato e vi invito, se volete saperne, di più ad andare su Facebook digitando pieceful.swedish.

I lavori di Maria Ylander e Märta Mattsson

Eccole: Linda Marie Karlsson, Hanna Liljenberg, Pernilla Persson, Malin Lövgren, Maria Ylander, Nina Mårtensson, Ellen Jacobsen Holvik, Lisa Björke.

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